l'Alpitrek e l'Artiglieria da Montagna

Con queste premesse ancora adesso abbiamo rapporti di amicizia con alcuni ufficiali, sottufficiali e soldati conosciuti in quel frangente e, per alcuni anni, abbiamo visto quadrupedi con le stellette che hanno ancora coraggiosamente lavorato con margari nelle nostre montagne dopo essere stati congedati.
Osservando il metodo di progressione dell’artiglieria, il modo in cui si accampavano e l’organizzazione logistica, l’Alpitrek ha imparato molto aumentando ancor di più l’efficienza che già aveva sul terreno e, onestamente, anche lo spirito di avventura.

Quelli passati con l’esercito, soprattutto d’inverno, spalando neve con i geloni alle mani, sono stati giorni grandiosi in compagnia di giovani soldati con i loro umori, sogni imprecazioni e desideri. Ricordo ancora adesso un giovane conducente che aveva piantato il garand nella neve e appoggiato sulla sua canna una latina di coca cola. Vedo ancora con un po’ di malinconia la scura colonna che si snoda su malattiere e attraversa borgate abbandonate: sembra la spina dorsale di uno scheletro che ricorda che i tempi sono cambiati. Abbiamo avuto l’onore e la fortuna di vedere marciare per l’ultima volta i muli con le stellette, ed è per noi un bel ricordo, ve lo assicuro.
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