Fortezze nascoste
avevamo scavalcato alti passi e colli
aride erano le creste battute dal vento
per bere si seguivano i torrenti in secca per trovare le pozze
avevamo allontanato i pavidi
ma continuavamo
ponti costruiti dall’uomo in altri tempi su impossibili orridi
sentivo la fine dell’epoca
tra incertezza e dolore arrivava la libertà per il corpo e la mente
speravo d’incontrare gli Elfi
ma erano appena passati, avevano lasciato nella fortezza buon fieno, i nostri cavalli erano contenti
le marmotte uscivano dalle tane scavate sotto le camerate, avevo gallette per loro, le prendevano in mano
contente
peccato averli mancati avrebbero dato conforto
solo una notte abbiamo passato nella fortezza
ormai solo avrei potuto aspettare l’inverno
ma aspettavano altre salite e inaudite discese
avevo una bella cavalla ma non mi piaceva, peccato non aver avuto lucianina, lei sì avrebbe aiutato
ai rouburent giorni dopo l’acqua era a sazietà
Nei tempi remoti i soldati avevano costruito in un passo nascosto sulla montagna una fortezza la fortezza non si è sgretolata nel tempo la fortezza è lassù sul confine confine tra cielo e terra i cavalieri vi passano ogni estate si fermano colori non umani assalgono gli occhi senza offenderli la sera la distanza tra vita e vita reale si attenua al punto che sconfiniamo anche noi protetti dal corpo e dallo spirito dei cavalli e dai fantasmi dei soldati che non hanno voluto lasciare questa dirupata cresta |