Questione di stile
Una domenica di luglio di circa dieci anni fa dovevo uscire con un cavaliere neozelandese di nome Bernardo. Volevo stare tranquillo a godermi la giornata senza sudare ma Tiny aveva detto che dovevo assolutamente portare questa persona a cavallo perché era eccezionale. Tiny è una vecchia e fidata amica e avevo rinunciato volentieri alla tranquillità di quella domenica per godermi l’avventura umana.
Verso le sette del mattino avevo ricevuto una telefonata da Bernardo che mi chiedeva se poteva portare una persona con lui. Rigido come generalmente sono avevo risposto no. Ma Bernardo aveva pronunciato il nome di quella persona: Stefania Bucca. E avendolo sentito pronunciare dissi immediatamente si. Per me Stefania è un mito. Il suo nome ha attraversato molte volte il mio sentiero per svariati motivi che ho ben chiari ma che non è il caso di elencare . Non l’avevo mai vista, avevo sempre desiderato conoscerla e finalmente avevo l’occasione di vederla.
Quando sono arrivati nella devastata baracca in cui vivo ho avuto subito una buona vibra (l’istinto del vecchio lupo). Una stretta di mano virile con una buona dose di fluido. La stretta era appena cessata e Stefania aveva chiesto a bruciapelo se fumavo andando a cavallo. Ricordo di averla guardata sbigottito negli occhi, la rigida educazione che ho avuto mi aveva impedito di abbracciarla. Me la cavai dicendo che non avevo mai fumato stando in sella, che non avevo mai fotografato uno che fumava stando in sella e che avevo orrore di quelli che lo facevano. Al che a lei venne un gran sorriso. Aveva detto una cosa che avevo sempre pensato ma non avevo mai osato dire quando dovevo andare a cavallo con altri. La passeggiata era stata tranquilla e piacevole. Erano persone che vivevano a cavallo, che sapevano andarci cento volte meglio di me. La giornata era passata veloce tra mille domande spudorate sparate a bruciapelo e quando ci siamo lasciati qualcosa l’un dell’altro l’avevamo saputa.
Ripensando a questo episodio felice come pochi altri mi è venuto da riflettere su cosa è lo stile.
Secondo l’Alpitrek lo stile è l’annullamento della differenza tra forma e sostanza e la vita, sempre per l’alpitrek, è solo questione di stile. Questo modo di essere e di andare a cavallo ci distingue dagli altri modi, ci allontana dai mondi privi di lirica bellezza di alcuni cavalieri della domenica ma anche dal mondo disumanamente snob di molti cavalieri professionisti. Non so cosa e come centra il rapporto fra stile ed umanità ma so che c’è relazione e questa relazione aiuta noi esseri imperfetti a migliorare ogni volta che ci pensiamo. Quindi non posso far altro che ringraziare Stefania Bucca per aver permesso a noi, miseri e selvaggi cavalieri di montagna, questa riflessione.
Lo stile è l’annullamento della differenza tra forma e sostanza.
P.S. Stefania Bucca è un medico veterinario specializzato in ostetricia equina, uno dei più qualificati al mondo. Quando l’ho conosciuta viveva sei mesi in Nuova Zelanda e sei mesi in Irlanda. Il suo amico Bernardo era una persona luminosa e stupenda. Spero abbia un bel ricordo di noi.
Verso le sette del mattino avevo ricevuto una telefonata da Bernardo che mi chiedeva se poteva portare una persona con lui. Rigido come generalmente sono avevo risposto no. Ma Bernardo aveva pronunciato il nome di quella persona: Stefania Bucca. E avendolo sentito pronunciare dissi immediatamente si. Per me Stefania è un mito. Il suo nome ha attraversato molte volte il mio sentiero per svariati motivi che ho ben chiari ma che non è il caso di elencare . Non l’avevo mai vista, avevo sempre desiderato conoscerla e finalmente avevo l’occasione di vederla.
Quando sono arrivati nella devastata baracca in cui vivo ho avuto subito una buona vibra (l’istinto del vecchio lupo). Una stretta di mano virile con una buona dose di fluido. La stretta era appena cessata e Stefania aveva chiesto a bruciapelo se fumavo andando a cavallo. Ricordo di averla guardata sbigottito negli occhi, la rigida educazione che ho avuto mi aveva impedito di abbracciarla. Me la cavai dicendo che non avevo mai fumato stando in sella, che non avevo mai fotografato uno che fumava stando in sella e che avevo orrore di quelli che lo facevano. Al che a lei venne un gran sorriso. Aveva detto una cosa che avevo sempre pensato ma non avevo mai osato dire quando dovevo andare a cavallo con altri. La passeggiata era stata tranquilla e piacevole. Erano persone che vivevano a cavallo, che sapevano andarci cento volte meglio di me. La giornata era passata veloce tra mille domande spudorate sparate a bruciapelo e quando ci siamo lasciati qualcosa l’un dell’altro l’avevamo saputa.
Ripensando a questo episodio felice come pochi altri mi è venuto da riflettere su cosa è lo stile.
Secondo l’Alpitrek lo stile è l’annullamento della differenza tra forma e sostanza e la vita, sempre per l’alpitrek, è solo questione di stile. Questo modo di essere e di andare a cavallo ci distingue dagli altri modi, ci allontana dai mondi privi di lirica bellezza di alcuni cavalieri della domenica ma anche dal mondo disumanamente snob di molti cavalieri professionisti. Non so cosa e come centra il rapporto fra stile ed umanità ma so che c’è relazione e questa relazione aiuta noi esseri imperfetti a migliorare ogni volta che ci pensiamo. Quindi non posso far altro che ringraziare Stefania Bucca per aver permesso a noi, miseri e selvaggi cavalieri di montagna, questa riflessione.
Lo stile è l’annullamento della differenza tra forma e sostanza.
P.S. Stefania Bucca è un medico veterinario specializzato in ostetricia equina, uno dei più qualificati al mondo. Quando l’ho conosciuta viveva sei mesi in Nuova Zelanda e sei mesi in Irlanda. Il suo amico Bernardo era una persona luminosa e stupenda. Spero abbia un bel ricordo di noi.