Le donne dell'Alpitrek



Gionni  qualche anno fa aveva camminato sulle montagne per parecchi giorni, era solo con cinque fanciulle: due italiane e tre tedesche, Luisa era di Torino, Mirella di Trento, le donne tedesche dell’Assia.
Mammamia quanto erano in gamba in sella, a piedi su sentieri arditi attraverso deserti nivali a volte sottopioggia scrosciante altre sotto sole bruciante, la sera in luoghi sperduti s’inghiottiva un boccone, intorno al fuoco, scatoletta e forchetta, gamella strapiena di caffè bollente

Vita raminga da nomadi

Dopo dieci giorni si era approdati a Bardonecchia,  città amica dell’ak perché animata da Luciano e dai genitori di Cecilia  che a
quei tempi era appena nata. Guido, padrone del centro ippico era amico anche lui dell’ak aveva messo a disposizione una favolosa AR59 militare: sul cassone si andava in città a rifornirci di viveri per proseguire, si dormiva defilati nel pagliaio, i turisti erano lontani.

In alcuni casi quando è possibile si fa colazione nei bar, cappuccino e brioche, addirittura seduti, si fa colazione appena aprono verso le sette del mattino, dopo aver dato la profenda ed essersi lavati i denti, le ragazze erano tutte magnifiche sia nel fisico che nello spirito ed erano ricoperte dalla  patina selvaggia, che pochi conoscono o hanno provato, patina che accomuna i frequentatori del wilderness.

La città era ancora deserta ,la via principale (Medail) precipita ancor oggi verso la stazione del treno. Al suo inizio c'è un bar decente, aveva sei brioche calde, a noi bastavano affogate in cappucci bollenti sotto lo sguardo indagatore della padrona: pagano? pensava.
Poi  una telefonata in cui venne pronunciato il nome di Luciano e per magia la padrona cominciò a trattarci bene, adesso sapeva chi eravamo.
Poi arriva una signora per far pure lei colazione ma non c'erano più brioche, disappunto,la signora lanciava sguardi pieni d’odio insistendo con la padrona che non era possibile tale misfatto, non eravamo colpevoli credetemi non sapevamo che c'erano solo sei brioche. Noi serissimi facevamo finta di niente gustando malignamente la colazione ridendo a squarciagola ma solo dentro il corpo per non essere maleducati.

Barbarahofman

note

L’obbiettivo della spedizione era la sperimentazione della razione ad alta energia per cavalli da trekking studiata dall’Università di Torino, facoltà di Veterinaria, prodotta dalla SIVAM con sperimentazione  alpitrek durata tre anni, Silla organizzava il lavoro in modo sapiente.

Luisa ha un figlio grandicello (18 anni) che va a cavallo come un scheggia.
Silla ha una clinica veterinaria in germania e due splendidi figli.
Hanche delicata e gentile lavora con suo padre facendo succo di mele.
Mirella lavora con i cavalli sopra Novara.
Della terza fanciulla tedesca non ho notizie.
Io, vagabondo come allora, nello spazio e nello spirito

Da "le memorie di un vecchio cavaliere”edito dai quaderni dell’alpitrek

Ps
Le donne dell’alpitrek son tutte così, oggi come allora, l’acqua bagna il vento asciuga, molti ingenui si sono avvicinati solo per loro ma sono rimasti indietro non erano abbastanza veloci per essere dell’ak occorre essere cavalieri nello spirito oltre che in sella.


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