Alluvione

(scritto da Peppo Chierotti - veglia al cippo di Luciano del 19 giugno 2011)

Acqua – acqua in eccesso – troppa acqua
Acqua oltre la Legge di Proporzione
Senza acqua non c’è vita – con troppa acqua non c’è più vita

Alluvione   -    Diluvio   -    acqua sulla terra
Terra e acqua ....  fuoco e aria : i famosi 4 elementi .  In tutte le tradizioni sono simboli di ben altro.
Terra     =  corpo fisico
Acqua    =  corpo psichico,  emotivo
Fuoco    =  corpo mentale, intelletto
Aria        =  anima, spirito

E se la lettura di certi miti fosse da fare in chiave simbolica?
E se, appunto, il Diluvio Universale fosse una metafora ?
Se fosse, cioè, un racconto fatto in un tempo in cui non c’era conoscenza di sfere emotive o mentali? Un racconto di fatti ancora più vecchi di cui ci si ricordava solo l’insieme?

Allora si potrebbe pensare ad un tempo antichissimo, quando una biologia di tipo umanoide, ancora molto primitiva, simile agli animali, fosse stata scelta da un piano divino per evolversi in uomo.

Proviamo ad immaginare.
C’erano già gli istinti , come negli animali.
Si aggiunse l’ INDIVIDUAZIONE. La capacità di avere coscienza del "Io sono un individuo. Io sono diverso dall’altro. E ne ho coscienza!”.
Non abbiamo notizie di questa fase.

Successivamente, nell’evoluzione di quello che doveva diventare uomo, si dovette aggiungere la sfera EMOTIVA.
L’integrazione del nuovo corpo psichico dovette essere lunga e difficile. La sfera emotiva possedeva un energia molto potente. Muoveva e generava le passioni. Difficili da dominare. Molte volte ci è difficile anche oggi.
 
Forse, nella media degli umanoidi di allora, questo fu troppo gravoso e le energie scatenate dalle emozioni  risultarono disastrose. Era una situazione del tutto nuova e  trovava gli umanoidi totalmente impreparati. Pochi riuscirono a integrare im modo ottimale le emozioni.
Non c’era ancora una parola per denominarle, ma si dovette usare il simbolo = Le ACQUE.
Infatti le emozioni agivano (e agiscono) fortemente sull’unico organo liquido dell’uomo: il sangue.
Per cui, nel racconto che tramandava ai posteri i fatti importanti dell’umanità, forse non si potè che parlare  dell’uomo in balìa delle ACQUE, di una civiltà sommersa dalle ACQUE. Solo pochi si "salvarono” e poterono continuare la loro stirpe.
Vedi Atlantide.  (Ah Platone, Platone! Ci hai depistato!)
Vedi Diluvio Universale nella nostra tradizione, e Bhagavad-gita nella tradizione orientale.
Forse il confuso ricordo della catastrofe provocata dalla fine dell’ultima glaciazione ha avvalorato il significato letterale del racconto di  miti ben più antichi. I geologi dicono che l’ultima glaciazione sia terminata attorno a 13.000 anni avanti Cristo.


Si dice che l’umanità di oggi stia integrando il corpo MENTALE. Aggiunta successiva e conseguente al corpo emozionale.
Il simbolo del mentale è il FUOCO.
Allora, forse, il racconto delle fiamme dell’inferno potrebbe essere letto in chiave simbolica, cioè come la situazione disastrosa dell’uomo che non ha integrato il corpo mentale. Ne è rimasto succube, invece di subordinarlo all’anima. Elemento gerarchicamente superiore.
Ma questa sarebbe un’altra storia.