Nella tana del lupo
Con il vecchio mauro sono andato a trovare Andrea Mischianti nel posto dove lavora con i suoi "meravigliosi” cavalli. Mauro e Andrea si conoscono da sempre ( anni ottanta del secolo scorso), a quei tempi Andrea era giovane non si chiamava ancora Drew ma Lupo Grigio ed è con questo nome che viene chiamato ancor oggi nell’Alpitrek.
Non sapevo cosa mi sarei dovuto aspettare. Lupo Grigio l'ho sempre incontrato "sul terreno", che fosse quello di una fiera o quello delle grandi montagne poco importa. Stare sul terreno ti obbliga a essere operativo se vuoi in qualche modo sopravvivere.
Ma per noi oggi era una di quelle giornate che Mauro chiama "di ferie".
Arriviamo in questo sperduto ranch, in una sperduta strada di campagna a un'ora da casa scortati dai carabinieri. Incontrati per caso avevamo chiesto dove potevamo trovare Andrea, uno che aveva dei cavalli, e loro non ci avevano dato indicazioni, avevano semplicemente detto di seguirli, come se per loro ormai fosse la cosa più normale del mondo incontrare gente che cerca uno che ha cavalli. Meravigliosi.
Il ranch sembra deserto. I cavalli nei paddock, silenzio, nulla si muove come a godersi gli ultimi raggi della giornata. Ma varcare il cancello è stato come accendere l'interruttore di una giostra. Viene incontro Sandro, che mette in moto Angelo, che cerca il lupo. E finalmente il lupo arriva. Non si sente parlare con la tipica cadenza della nostra terra, l'unico che potrebbe averla sta muto e lavora (non che gli altri non lo stiano facendo, anzi...). Le voci degli altri parlano con accento romano, toscano, spagnolo, francese e ti chiedi su quale frontiera si trovi quello sperduto posto di frontiera. Ma in un attimo ti senti a casa. Natalia lavora nel tondino, monta senza sella senza tastiera, senza niente, con estrema grazia, il cavallo trotta galoppa volta e si ferma, poi riparte e si riferma il vecchio Mauro è a bocca aperta, sapeva che Natalia fosse un buon cavaliere ma non pensava che avesse un tale talento. Lupo Grigio descrive quello che sta facendo Natalia nel tondino con un cavallo che sembra guidato dal solo pensiero. E poi racconta di quei due puledroni arrivati dal Montana, delle vacche da accudire, dell'acqua che gela.
Poi
Lupo Gigio e il Vecchio Lupo raccontano di essersi sempre difesi l'un l'altro di aver sentito gente parlare male all’uno dell'altro e di essersi stupiti di come i finti si arrabbino quando si travestono da veri e vengono scoperti e se ne vanno convinti di essere stati cacciati, quando invece si sono semplicemente autoeliminati. E le storie sono talmente simili che è come se il Vecchio Lupo e Lupo Grigio fossero diventati un unico VECCHIO LUPO GRIGIO. E vanno avanti per qualche tempo seduti davanti una tazza di caffè lungo e bollente o in piedi vicino ai cavalli, appoggiati a un pick up.
Raccontato così può sembrare difficile da comprendere, il rischio è di ridurre la scena a un banale romantico patetico incontro tra due vecchi amici. Ma vi assicuro che tutto è stato tranne questo. Per capirlo veramente bisognava esserci.
Raccontato così può sembrare difficile da comprendere, il rischio è di ridurre la scena a un banale romantico patetico incontro tra due vecchi amici. Ma vi assicuro che tutto è stato tranne questo. Per capirlo veramente bisognava esserci.
Sandro
che bella faccia
amico dell'ak di luchino e di mauro.
quando esco dal guscio e trovo gente educata mi stupisco un pò