dedicato al camerata paolonska


 il 3° plotone del  4° squadrone in avanscoperta era disteso nel cortile, enorme , della vecchia fornace all'inizio della città,il caldo inaudito offendeva la fantasia, si sentivano offese  perfino le mosche, talmente offese da non dar fastidio, tra caduti malati feriti e disertori nel plotone era rimasto solo una decina di uomini, sdraiati e sfiniti sulle pietre del marciapiede  sotto la fila di platani che conducevano  una volta all'ingresso della fornace, era sdraiato anche il complot. Nessuno era in allerta.

Il complot sapeva di non poter chiedere niente di più, i cavalli con le redini sul collo , senza pastoie erano immobili anche loro. Vittime quasi innocenti coinvolte in un cataclisma che li riguardava solo da lontano, guardavano i loro uomini a cui  erano affezionati  inspiegabilmente, legame nato tra sacrifici e disperazione comune, immobili aspettavano, gli uomini erano distesi senza pensieri, senza difesa , con i fucili vicino solo per abitudine , il calore arroventava il cortile desolato, i bassi edifici ed i cumuli d'argilla.

come sarebbe stato bello finire tutto in quel momento!

Gionni strafatto era disteso sulle pietre in mezzo ai compagni, pietre che illudevano freschezza, gli incubi comuni si erano sciolti e gocciolavano lentamente in terra mescolati al sudore salmastro dei corpi, il pensiero di gionni aveva disertato il corpo, si era allontanato infischiandosene della rivoluzione , della guerra, della borghesia e di tutto il resto, era tornato nelle fresche pianure d'irlanda , verdi  ventose di sapori marini, vicino alla sua vecchia mamma, innocente come una bambina
nessuno poteva muoversi con quel caldo inaudito; nè rossi né bianchi
eppure
il 4° squadrone  della 1 ma cavalbrig. marciava
contronatura, controvoglia, controtutto verso l'hopper
marciava senza  speranza alcuna

ndr.
Complot: comandante di plotone
Cavalbrig. brigata dell'armata a cavallo