l'Alpitrek e l'equitazione militare

I cavalieri dell’Alpitrek si sono avvicinati all’equitazione all’inizio degli anni ’70 in maniera semplice ma corretta. La vicinanza di Giaveno, sede del gruppo, con la città di Pinerolo ne ha favorito il contatto. La frequentazione e l’amicizia con alcuni  grandi istruttori militari custodi della tradizione allora ancora in attività, che avevano vissuto il periodo di massimo fulgore dell’equitazione italiana, ha impostato l’assetto dei cavalieri e soprattutto ha reso consapevoli questi ultimi dei loro limiti, equestri, s’intende. Al punto che nessuno di noi ritiene di essere cavaliere ma soltanto persona che va a cavallo. Tramite questo rapporto abbiamo conosciuto la vita dei reggimenti di cavalleria nel loro splendore, quando praticavano l’equitazione naturale inventata dal Cap. Federigo Caprilli, ha portato a visitare i luoghi storici dove essa era nata e veniva praticata nel passato: il maneggio Caprilli, il Galoppatoio di Baudenasca, il Discesone di Baldissero il castello di Mombrone e la Scuola Militare del Corpo Veterinario dell’Esercito con la sua famosa Scuola di Mascalcia. Ora la Scuola di Mascalcia è stata trasferita a Grosseto, per i luoghi cari ai cavalieri esiste un progetto per salvarli dall’incuria e dall’abbandono in cui versano attualmente. A Pinerolo è rimasto "Nizza Cavalleria” con il Maneggio Caprilli e il Museo della Cavalleria, a testimonianza della grandezza passata. Purtroppo è andato a Grosseto anche l’amico M.llo Prisco Martucci, odierno titolare della Scuola di Mascalcia, ma per fortuna è rimasto a Pinerolo il M.llo Aiutante Vincenzo Blasio che, ormai in pensione, dedica la sua bravura agli zoccoli dei nostri cavalli.

L’Alpitrek quindi è nato nel completo rispetto dei principi della tradizione militare anche se pochi lo sanno. E non è contraddittoria la sua specializzazione nell’alta montagna in quanto abbiamo adottato senza modificarlo il metodo dell’equitazione naturale inventato da Federigo Caprilli, adattandone le caratteristiche all’ambiente montano ed usando esclusivamente selle italiane da "caccia”, poi modificate alle necessità del trekking.

Attualmente abbiamo la fortuna di essere assistiti nella formazione equestre dal Ten. Col. Claudio Cammeresi e dal Ten. Col. Piervittorio Stefanone.