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2008 Valle Stretta

CAMPO ESTIVO

La magia esiste
si percepisce, a volte si vede. Alcuni la vedono.
Lei ama danzare lungo il torrente, nel tramonto, tende la mano e puoi danzare con lei
è delicata, potente, stai finalmente un po' "bene”.
In Vallestretta Essa entra nelle vene dei cavalli, i cavalli hanno dipinti i suoi segni, i loro mantelli diventano splendidi.

L'Alpitrek da sempre alla fine di luglio si trasferisce lassù, dove l'erba è buona, l'aria fresca,  l'acqua è pura, un posto magnifico riparato dal vento con legna da bruciare.
A volte tempesta, a volte in agosto nevica, ma sempre i Re Magi sorvegliano e il Tabor protegge.
L'Alpitrek aveva stretto un'alleanza con loro nei tempi remoti, quando gli elfi vivevano ancora nella terra di mezzo e i draghi scaldavano il collo con l'alito.
Questa alleanza è stata mantenuta.
Sauron ha paura del luogo e lo lascia in pace.
Vallestretta è per l'Alpitrek quello che per i Lakota ostili era il territorio del Powder, là possono "essere” ancora liberi.

Questa è la Vallestretta. In fondo lungo il fiume si vede l'accampamento vicino le case della frontiera, sulla sinistra appena coperto dalle nuvole il Tabor, al centro il Castello dei Serù, a destra il Colle di Vallestretta.
Siamo in Francia, montagne di famiglia piene di amici padri sorelle, irripetibili e irrinunciabili.
 
 
La piramide di roccia alta sulla sinistra è Punta Charrà, l'Alpitrek bivacca sul suo collo, dove la prateria alpina cede passo alla pietra. I corvi quando ci vedono arrivano: fanno compagnia, sono corvi imperiali, abitano le caserme abbandonate in quota, aspettano la partenza della compagnia per banchettare con le cose che noi lasciamo per loro. La medicina è buona solo quando tutti sono contenti, bipedi quadrupedi e volatili, quello che i nostri sciamani chiamano "equilibrio del rispetto".
 

 Qui il tabor si vede bene, il panettone innevato lontano sulla sinista; al centro il Castello dei Serù.
Oggi è ozio, magnifico ozio quello che solo i sereni possono gustare appieno.
 

  Questo è il torrione del barabas, ben visibile dall'accampamento, gli elfi silvani passano spesso per tenere a bada gli orchetti, gli ho visti una sola volta, per caso, poteva essere il '64 del secolo scorso, ma ero in moto non a cavallo, se ne sono andati senza parlare così ho imparato a non disturbare
  
 Questa è l'alta valle della Durance alle 10 del mattino, l'Alpitrek ha già fatto la seconda colazione dopo tre ore di marcia.
Guardate questa valle, guardatela attentamente è magnifica, resta in pancia anche se quando ci passi sei troppo stanco per accorgerti della sua bellezza.
Amiamo passarci, amiamo bivaccarci
 
 
 L'Alpitrek in sosta 30 metri sotto il Colle delle Muande.
Son posti dove cavalli e cavalieri procedono sereni senza urla o schiamazzi, pochi addestrati con autodisciplina
 

 Corrado lascia il campo. La partenza di un kamerata è triste ma ci rivedremo
 

  Particolare della chiusura della copertura, semplice pratico geniale, i primitivi volevano vivere bene, anche noi
 
 
Scalpi al vento sui pali dimostravano, nei vecchi gloriosi tempi passati, la forza della banda. Attenti corvi o visi pallidi, se venite in pace l'ospitalità è wakan ma se venite a prender scalpi o a rubare cavalli i vostri lunghi capelli andranno ad abbellire i nostri tipì mentre le donne urleranno di gioia
 
 
 Interno di un tipì
 
 Delinquente in riposo