Maledetta domenica

Domenica
corso peschiera era un bel viale alberato, divideva in due il quartiere della crocetta, da una parte, la destra,  abitato dall'alta borghesia torinese quella che confinava con l'aristocrazia , l'altro dalla borghesia commerciale , i primi consideravano i secondi dei "parvenù”. La norma era che i secondi imitavano i primi che a loro vola cercavano di imitare i più nobili, che pensavano di essere, e forse lo erano, i migliori
la domenica , alle 11  andavano in Chiesa, i rampolli non salivano i gradini si fermavano intorno alle loro moto da cros allora di moda allineate sotto gli alberi parlando di nulla, invidiati dalla gioventù esclusa dal loro entourage,
poi verso mezzogiorno tornavano a casa,  corso orbassano faceva un angolo acuto con il vicolo del mercato, lì esisteva, forse esiste ancora, la pasticceria Sacco, era una buona pasticceria, ovviamente aperta, la gente  usciva dalle sue vetrate con il candido pacco di paste infilato nell'indice della mano sinistra alzata a mezz'asta davanti all'elegante cappotto, volti curati e ben messi, quelli che avevano le persone perbene nei bui anni sessanta
alcuni ragazzini che tornavano dalle attività in  calzoni corti incontravano la processione che dalla pasticceria scendeva lungo il corso  affievolendosi via via che entravano nelle abitazioni
senza motivo un senso di tristezza entrava nella pelle dei ragazzini,
nei cuori entrava la paura
la paura e l'angoscia della domenica,  ben descritta da leopardi e non solo da lui
paura che sfociò alcuni anni dopo in aperta ribellione contro tutto e tutti anche contro chi non centrava ,tale era la rabbia accumulata dai pacchi di pasticcini portati infilati nell'indice dalle innocenti signore della crocetta
mf


domenica 11 dicembre 2011
il cavallo ha ucciso il concetto di domenica
senza togliere la consapevolezza che è il giorno del Signore
lontano nei sentieri sconnessi nei boschi nel tiepido sole
dividendo un pezzo di pane con i cavalli
che tranquilli riposano a fianco
disperazione se non ci fossero  
il fantasma della domenica esisterebbe ancora , almeno per noi