Ricerca inerente al Gambamoscia

 

Di voce in voce

Di piola in piola siamo arrivati a Sant’Antonino di Susa

In effetti negli archivi parrocchiali avevamo iniziato la ricerca sul Gambamoscia

Ma

sotto la G non c’era, avevo guardato negli scaffali della F, ma non in quelli della H.

Stavo uscendo pensando: "solo voci di piola”

quando

l’occhio vecchio miope sbiadito si posa su "Alias”

Alias era proprio sull’ultimo scaffale a sinistra prima dell’uscita

O, se volete, sulla destra appena entrati.

avido lo apro impolverandomi le mani, slego facilmente i nastrini della cartella di cartone

che guarda caso era anche lei rattoppata, proprio come i calzoni di fustagno del Gambamoscia

c’erano nella cartella i veri nomi dei vari Cinghiale Meco Sudore Mulo Flemma Mani e Gambamoscia.

Al secolo Martino Giai Merlera

Leggendo stavo per soddisfare la mia curiosità che mi aveva portato dalla lontana Giaveno all’archivio parrocchiale pieno di odori e presenze di questo paese.

la notte dell’assassinio (impunito) del Gambamoscia doveva essere stata molto bella

ma perché Gambamoscia morì? il segreto è proprio nella "notte di passion”

Ai tempi del Gambamoscia le femmine di Sant’Antonino di Susa erano, come tutte le altre, preoccupate di assicurare alla prole e a loro stesse un ricco destino quindi, come le altre, facevano a gara per conquistare i cuori dei leader del paese, l’avvocato il notaio il sindaco il commerciante macellaio erano assediati dalle aspiranti amanti.

Ma le loro rispettive mogli (che erano le più belle donne non solo del paese ma dell’intera Valle di Susa) erano terribilmente annoiate dai loro importanti mariti, in poche parole non ne potevano più del loro (raggiunto) ricco destino.

e tutte quante, a insaputa l’una dell’altra, si erano affascinate più che innamorate di Martino Giai Merlera

Martino non era giovane

non era ricco

non era alto

non era bello

di mestiere faceva l’arrotino, i maligni dicevano che il padre gli aveva dato quel nome per far rima col mestiere

insomma, in paese non era considerato da nessuno.

solo i pastori amavano chiacchierare con lui, soprattutto sul sicomoro

nei giorni più caldi dell’estate (il sicomoro)

Ma il Gambamoscia aveva una dote importante

era ricco di fantasia

e questa fantasia gli attirava le mogli delle persone importanti

(che erano le più belle e le più intelligenti del paese)

Immaginatevi la rabbia delle persone importanti quando scoprirono che le loro rispettive consorti ci davano da bestia gemendo e miagolando col Martino l’arrotino.

Lo stupore per queste donne che infrangevano le regole del femminile rinnegando la bellezza fisica e la ricchezza economica dei loro mariti per quel brutto essere claudicante dalla nascita.

Il macellaio lo sorprese mentre con la mano metteva in estasi il corpo (turgido) e gli lanciò l’ascia di sasso troncandogli netta la mano (aver mirato alla testa) mentre Martino scappava nei prati come un leprotto sanguinante.

Il notaio l’aspettava, la notte era di tempesta aveva caricato sei doppiette per un totale di dodici colpi, quando sentì urlare dal piacere la moglie giù nel cortile, uscì furioso sul terreno e scaricò tutti i fucili giù a casaccio e mentre Martino felice scavalcava il muro di cinta un pallino vagante gli fuse l’occhio sinistro.

Ma Martino era troppo affascinato da quelle donne stupende, e non riusciva nemmeno a capire perché così belle e intelligenti volevano lui.

Il parroco sul campanile vicino alla campana guardava ma non interveniva

Il maresciallo dei carabinieri dalla caserma guardava ma non interveniva

Il sindaco rubò dal museo del paese la trappola per orsi (orgoglio del paese) e la piazzò sul sentiero battuto da Martino quando andava a contar colpo sul corpo (affusolato e pieno) della donna che lui riteneva di proprietà,

Ma fu quando

distrusse la reputazione del vanitoso arrogante presuntuoso medico del paese

che decisero tutti insieme di assassinarlo

attesero mesi, Martino sapeva che non doveva più avere "notti di passion” pena la vita

ma la moglie del medico voleva voleva voleva e lui, cosciente rischio urla e fucilate e lui sorridente scappò nel bosco attraversò la Dora lasciando la moglie del medico con gli occhi scintillanti di gioia.

Un passante avvertì i cittadini

Martino è sotto il castagno

le mogli tutte si misero tra lui e le canne dei fucili

gli schiavi (uomini corrotti dal lavoro) le allontanarono e i fucili spararono.

il parroco suonò le campane piangendo

il maresciallo dei carabinieri non fece nulla, era avvilito perché non poteva fare giustizia, i potenti erano più forti di lui e della legge.

i mariti tornano a casa esultanti ma quando entrano nelle camere ad aspettarli al posto delle loro mogli c’erano solo delle donne normali.

le mogli (belle e intelligenti) erano fuggite insieme per la Francia.

 

PS: Non so se devo esser triste o contento ma quando sono uscito dal paese mi sono stupito perché una bella donna mi guardava ed io sono vecchio grasso e senza una lira peggio del Gambamoscia.