Cuore anarchico & disciplina da soldato

L’Alpitrek fila in fila per uno, mantiene le distanze, la progressione diventa sicurezza, solo gli incidenti possono capitare, incidenti non cercati.
Apparentemente la fila esclude il dialogo tra cavalieri, allontana le risate, solo apparentemente.
Marciando in fila, su terreno facile, riposati si ha il tempo, il tempo di gustare come non mai lo spettacolo del mondo, grazie al cavallo su cui stiamo e amiamo.
Possiamo riflettere, pensare, cantare, sognare con occhi aperti, apprezzare la donna che abbiamo davanti nella fila o dietro Apprezzarla per quello che è e non per quello che rappresenta: kamerata deciso e preciso, spesso addirittura premuroso.
Legami che la fila crea.
Legami non dipendenti dalla convenienza ma dalla scelta di autonome unità
Distanza di sicurezza, famosa bolla d’aria che avvolge l’essere quando è in sella come quando non lo è Bolla che deve essere rispettata sempre e comunque, oltrepassata solo col consenso evidente e attento.
La fila crea legami solidi, essa non finisce con la fine della marcia.
Mf
ps:  Anarchia e disciplina: può sembrare contraddizione, solo a coloro, e son molti, che hanno paura delle due parole, essi fan bene ad averne perché son parole che distinguono tra progresso e sviluppo, coloro che ne hanno paura, e son molti,vorrebbero essere i nuovi e per giunta buoni padroni del sistema culturale e commerciale, essi devono la sopravvivenza al superfluo.
Ma Sappiamo perfettamente che sviluppo non ha nulla da spartire col nostro progresso.

Né servi né padroni.


Osservo sempre le foto con attenzione.
Esse svelano quasi tutto.
Se guardi a fondo analizzando i particolari vedi l’equipaggiamento, il tipo di morso o filetto, la sella, l’assetto, i luoghi.
Vedi anche la mentalità del cavaliere oltre quella del cavallo che, come sapete, finiscono col coincidere, gli scatti parlano, devi conoscere il loro linguaggio:ovvio.
La foto che Mauro Ferraris ha scelto per ”fila in fila - cuore anarchico & disciplina da soldato” documenta bene il concetto espresso dalle sue righe. Prima di tutto il luogo, una strada in terra battuta in piano e senza pericoli, ingredienti che portano al rilassamento allentando l’ordine di marcia e guarda caso influiscono sull’aumento delle disgrazie, poteva scegliere la fila in luoghi impegnativi
ma
in quel caso la fila diventa obbligo, mantenere l’ordine” sempre "allontana la disgrazia, se vedete le foto pubblicate di qualsiasi raduno equestre difficilmente troverete una fila così ordinata su strada apparentemente "semplice”: qui la differenza tra passeggiata tra amici e scuola di trekking a cavallo
In più traspare pure allegria, il primo della fila sorride, cosa estremamente importante per il clima umano della Kompagnia: ordine non imposto ma scelto.
Su ogni scatto si potrebbe scrivere una storia talmente lunga che finirebbe con l’annoiare.
Finisco qui questa riflessione su una semplice acuta fotografia di Arianna Corradi, credo.

Barbara Hofman