2015_10_04 Freidur

Il sindaco di San Pietro Val Lemina al centro con alla sua sinistra Claudio che hanno organizzato la memoria con Arianna e Borbera

 FREIDUR
Venti quadrimotori Consolidated B 24 Liberator decollarono il 12 ottobre 1944
da Celone (Foggia) per una missione di rifornimento ai partigiani piemontesi.
Erano 2 Squadron: 31° e 34° del South Africa Air Force  (2° Wing) inquadrato
nel 205° Heavy Bomber Group della R.A.F.
 

 consegna  missione: lanci notturni su 4 differenti zone assegnate ognuna a 5 aerei.
Quella notte vi furono condizioni meteo pessime e scarsissima visibilità tanto che numerosi lanci furono annullati.
Dei venti aerei decollati, 6 non tornarono alla base, 5 si schiantarono sulle montagne e di uno, quello con sigla KH 158, non si ebbe più notizia e non è mai stato ritrovato.
Ogni aereo aveva 8 membri di equipaggio.
Gli aerei decollarono tra le 16:00 e le 16:40 e si diressero sulla rotta Nord Ovest.
 In prossimità della costa Ligure due rinunciarono (cielo coperto da 7 a 10/10 tra i 1.500 e 3.000 metri di altezza), altri nove raggiunsero  presumibilmente le zone di lancio assegnato ma non scorgendo alcun segnale convenuto rientrarono alla base senza aver effettuato i lanci.
Tre effettuarono i lanci su due obbiettivi di pianura (campagne di Vigone e a nord di Bra) grazie ad una momentanea schiarita.
Sei velivoli mancavano all‟appello: dalle notizie riportate, l‟antiaerea nella zona di Genova aveva contrastato debolmente l‟incursione.
Notizie di due velivoli schiantati contro le Alpi si ebbero via radio dalle missioni alleate presso i partigiani, degli altri si ebbero notizie solo a guerra finita per l‟impraticabilità delle impervie zone alpine.

Uno di questi aerei si era schiantato sulla cresta del Monte Freidur.
Domenica 4 ottobre  2015 il Sindaco di San Pietro Val Lemina circondata da amici e   collaboratori ha commemorato l’episodio  ricordando i caduti tutti sui vent’ anni, sembra che venissero dal Sud Africa e dalla Nuova Zelanda, il Monte Freidur è sopra l’Alpitrek, dalla scuderia attraversi il torrente è sei sulla cresta delle colline del cavallo perduto, se vai a sinistra  sempre seguendo la cresta  arrivi al Monte San Giorgio a picco sulla pianura piemontese ultima propaggine delle Alpi; se prendi la destra si va a finire in valchisone passando sotto il Freidur.
L’Alpitrek ha due comode palestre una a Monte Cuneo l’altra al Freidur, da Giaveno si sale al Colletto, quello che se lo scavalchi scende al Crò, se pieghi a sinistra il sentiero porta al Monte dove è stato messo un monumento in ricordo degli aviatori, lo schianto è stato lievemente più in basso e nel punto esatto c’è croce e targa. la cresta che dal colle Sperina va al colle Aragno passando dal Freidur è per l’alpitrek propedeutico, presenta vari gradi di difficoltà con alcuni tratti addirittura arditi, gli istruttori vi portano gli allievi in preparazione delle randonèe
Tutto il comprensorio è costituito da un complesso sistema di colline, in alcuni punti ricche d’acqua ruscellante, sono disabitate e selvagge, un vero paradiso per gli avventurieri.
Nella jungla vi è una valletta "la valle dei caprioli” con una borgata diroccata piccola adagiata sul pendio, è una valle nascosta, pian piano la vegetazione l’inghiottirà completamente, ci fermiamo volentieri, pascolo ottimo legna abbondante.
Non potevamo mancare all ’invito di Clod, così abbiamo conosciuto la storia dell’aereo caduto lì tanti anni fa, proprio ad un passo da casa.